Sostenere economicamente le associazioni


Prendiamo ancora una volta spunto da un provvedimento preso dal Comune di Noventa Vicentina, a noi vicino, per parlare di come una Amministrazione comunale può sostenere le associazioni in paese. Ci piace questo atteggiamento propositivo: un Comune che si fa carico direttamente di raccogliere le sponsorizzazioni necessarie a sostenere le principali manifestazioni in paese (leggi qui l’intero provvedimento), senza demandare questo impegnativo compito alle stesse associazioni locali che poi realizzano gli eventi, in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

E da noi? Sappiamo quanto oneroso sia per le associazioni recuperare sponsor per finanziare l’una o l’altra manifestazione: spesso le associazioni anticipano con i soldi dei propri soci la somma necessaria a coprire le spese di una iniziativa, scommettendo nella buona riuscita (cosa non affatto scontata). Riteniamo una azione lodevole quella del Comune di Noventa, intendendo così recuperare i fondamentali contributi necessari per gli eventi.

Poiché crediamo nel ruolo vitale che le associazioni possono giocare all’interno di una comunità, abbiamo più volte dichiarato che anche la nostra Amministrazione a Sossano potrebbe favorire i gruppi locali con provvedimenti idonei: ad esempio individuando una sede idonea dove ubicare il loro domicilio e i loro incontri, o facendosi carico degli oneri burocratici e dei costi vivi che devono affrontare (pensiamo ad esempio alle polizze assicurative) e che scoraggiano a volte la realizzazione di eventi in paese.

Lanciamo ancora una volta questa proposta, che riteniamo particolarmente utile per assicurare una maggiore vivacità di iniziative anche nel nostro paese.

Immagine del sito del Comune di Noventa Vicentina con la notizia sugli sponsor

A proposito dell’ex Mulino di Colloredo

Il “Mulino” di Colloredo

Nella frazione di Colloredo vi è un locale di proprietà del Comune denominato “vecchio mulino” e utilizzato come deposito di materiali da gruppi di volontariato e dalle associazioni del territorio. L’immobile risulta tuttavia privo di pavimento, oltre che di un’entrata di dimensioni adeguate per gli utilizzi a cui è destinato: cosicché il Comune ha recentemente affidato i lavori di sistemazione dell’edificio a una impresa locale.
L’intervento presuppone che il “vecchio mulino” continuerà ad essere utilizzato come magazzino per custodire materiali vari, tra i quali i reperti non ancora allocati al Museo di Colloredo (oggetto anch’esso di ristrutturazione, da diversi anni: e quando sarà definitivamente completata?).
Noi ci chiediamo se abbia senso adibire il vecchio mulino a deposito. Tempo addietro avevamo proposto che questo spazio diventasse una sala della comunità, occasione di incontro e confronto tra i cittadini e per le associazioni. Ben vengano gli interventi di sistemazione se necessari, ma riteniamo che gli interventi debbano essere finalizzati ad un uso più appropriato di questo ambiente che deve essere vissuto dalla collettività.

Come cambia l’urbanistica nel nostro paese

Alcuni fra gli eventi più importanti legati alla vita amministrativa del paese passano inosservati ed invece sarebbe giusto richiamarne l’importanza. Vogliamo richiamare la vostra attenzione sull’ultimo Piano degli Interventi (PI) che il Consiglio Comunale ha adottato nella seduta dello scorso 5 Aprile.

È lo strumento mediante il quale l’Amministrazione può cambiare, nei limiti consentiti dalla Legge, la destinazione urbanistica dei terreni e dei fabbricati presenti nel territorio comunale, trasformando ad esempio una “zona agricola” in “zona artigianale-industriale” oppure una zona da “verde” a “zona residenziale”. Oppure ancora, creare dei crediti edilizi (se ad esempio qualcuno ha una casa vecchia che non utilizza può decidere di demolirla e “vendere il volume” a qualcun altro) o cambiare il grado di tutela di fabbricati in modo da permetterne la ristrutturazione e l’ampliamento, anziché il solo restauro o la demolizione. Proprio con questo strumento vengono individuate quali saranno le nuove zone residenziali, artigianali e industriali, chi potrà trarne vantaggio e quali conseguenze ci saranno non solo per gli interessati, ma per l’intera comunità.

Ci sembrano aspetti particolarmente importanti, ma di difficile comprensione e perciò vogliamo aiutare i cittadini a capirne di più. Volendo un comune cittadino può autonomamente reperire le informazioni e saperle interpretare, attraverso questo iter:

1) andare sul sito del Comune di Sossano: www.comune.sossano.vi.it
2) cliccare poi successivamente su “amministrazione trasparente”
3) cliccare poi su “pianificazione e governo del territorio”
4) cliccare poi sulla quarta colonna della “lista contenuti” sulla voce “relazione programmatica”
5) cliccare infine su “PI-3_7_RelazioneProgrammatica_aggPrivacy.pdf [application/pdf]


Poiché non è semplice comprendere una variante al Piano degli Interventi, vi aiutiamo mostrando la Relazione Programmatica a questo link che illustra quali sono le richieste fatte dai cittadini e come l’Amministrazione le ha recepite. Le osservazioni al Piano degli Interventi possono essere fatte dal trentesimo giorno dopo l’adozione e fino ai trenta giorni successivi, quindi se qualcuno ha osservazioni le può manifestare dal 6 maggio fino al 6 Giugno. In caso di dubbi, potete contattarci e potremo fornirvi ulteriori chiarimenti.

È importante dunque sapere che, magari con una spesa irrisoria, un cittadino potrebbe liberarsi di un vecchio rudere vendendone solo il volume e conservando il terreno, oppure individuare quali saranno le nuove aree residenziali, o più semplicemente di quanto può guadagnare un’Amministrazione nel trasformare un’area privata da Verde Attrezzato a Area Residenziale di Completamento.

In conclusione, facciamo presente come alcune fra queste scelte influenzano la crescita e l’economia non solo di ogni singola famiglia, ma in alcuni casi dell’intera popolazione, e dovrebbe essere dato grande risalto a tutte queste opportunità con assemblee e consultazioni pubbliche. Siete d’accordo?

Parrocchia e Comune sotto lo stesso campanile

Nella nostra cultura e tradizione, i paesi sono riconosciuti e spesso identificati con il campanile della chiesa di riferimento del Comune a cui appartengono. A Sossano, come a Colloredo e Pilastro, le chiese si trovano al centro delle località e hanno storicamente sempre svolto una funzione di orientamento, non solo per i fedeli. Le opere parrocchiali sono ancora oggi ambienti di aggregazione e crescita che va ben oltre l’aspetto spirituale: sono luoghi anche di arricchimento umano. Pensiamo al ruolo che in paese svolgono la Scuola materna Sacro Cuore, il Cinema Teatro Aurora, le case della dottrina, i campi da gioco, ecc. Inoltre le associazioni parrocchiali spesso si integrano alle iniziative comunali e sostengono i cittadini, ad esempio sul fronte caritativo e educativo.
Per questo crediamo che anche con l’Unità pastorale il Comune di Sossano debba avere un rapporto fondamentale di collaborazione. Gli obiettivi sono spesso simili: favorire la partecipazione alla vita comunitaria, dare risposte alle necessità di famiglie, giovani e anziani, realizzare iniziative congiunte per coinvolgere la stessa popolazione. Lanciamo quindi le seguenti idee per il prossimo avvenire:

  • attivare un dialogo costante con le parrocchie, al fine di armonizzare iniziative e necessità
  • contribuire al recupero di finanziamenti pubblici da bandi regionali o nazionali, per il restauro e recupero dei luoghi di culto (come avvenuto ad Orgiano, vedere immagine sotto)
  • rilanciare la festività di San Teobaldo, creando un evento esclusivo e valorizzando turisticamente gli eremi presenti in zona Sajanega.
    Questi sono degli spunti, attorno a cui sono ben accette ulteriori idee da suggerire e concretizzare.
Un estratto dal bollettino dell’unità pastorale del 29/04/2018

Un secolo di vita per la Banda San Michele Arcangelo

Gruppo Bandistico San Michele Arcangelo di Sossano alla sfilata degli Alpini a Bergamo nel 2014.

Sapevate che la banda di Sossano è una delle tradizioni più gloriose del nostro paese? È sorta nel lontano 1904 e – come ci riporta Alberto Cogo in un suo resoconto storico – ne troviamo per la prima volta testimonianza nel 1921 in un articolo del Corriere Vicentino. Pensate, un secolo di storia: quanto fiato e quante mani sossanesi sono passate attraverso gli strumenti musicali. Raccontare la storia della banda è un po’ ripercorrere l’albero genealogico delle famiglie sossanesi. Se questo è il passato, quale avvenire ha la banda oggi, dinanzi a sé?
Lanciamo qui l’idea di celebrare il centenario della banda con un avvenimento da realizzare nel prossimo futuro. Nel frattempo la banda va sostenuta: gli strumenti ci sono, mancano purtroppo i suonatori. E con la banda vanno preservati quei valori che essa è in grado di sviluppare: l’armonia, il rispetto dei tempi, le capacità di concentrazione, memoria e ascolto. Doti che arricchiscono molto la convivenza tra i cittadini di una comunità.
Condividiamo appieno perciò il progetto che la banda vorrebbe avviare: l’insegnamento degli strumenti bandistici a scuola durante le ore di educazione musicale, in accordo con l’Istituto comprensivo di Sossano. L’apprendimento della musica è disciplina di vita, suonare in una banda è ancora più importante perché aggrega le persone e rendere un servizio alla comunità. Che ne pensate?

Testi e rubriche per conoscere la storia di Colloredo e Sossano


Ieri in Villa Gazzetta, in occasione del pranzo con gli anziani, é stato consegnato e presentato ufficialmente il libro “Colloredo – storia di una piccola comunità”. Stampato con finanziamento dell’Unione Comuni, ne é autore Giovanni Fattori, una delle memorie storiche del paese.

Ė bello vedere persone raccontare le vicende del passato di Sossano e la pubblicazione di un volume sul nostro paese é sempre un lieto evento. Anzi, queste notizie meriterebbero di essere comunicate con maggiore risalto.
In aggiunta, secondo quanto descritto nella determina dell’Unione, le copie del volume “sono da distribuire gratuitamente ai cittadini che ne faranno richiesta”. Ma l’autore informa che le copie sono già terminate…

Cogliamo così l’occasione per segnalare un’altra pregevole iniziativa simile, per gli appassionati di storia del nostro paese: la rubrica “Sossano nella storia” curata su Facebook da Alberto Cogo (https://www.facebook.com/groups/1688138951298370/).